
È stata finalmente data attuazione alla disposizione del Decreto “Agosto” che riapre i termini per presentare la domanda di contributo a fondo perduto del Decreto “Rilancio”. I contributi ricevuti in base al Decreto “Ristori” sono invece da restituire.
La riapertura dei termini per presentare la domanda di contributo a fondo perduto del Decreto “Rilancio”
Con il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 5 febbraio scorso è stata data attuazione all’art.60, c.7-sexies del Decreto legge 104 del 2020 (Decreto “Agosto”), che dispone la riapertura dei termini per presentare la domanda di accesso al contributo a fondo perduto di cui all’art.25 del Decreto legge 34 del 2020 (Decreto “Rilancio”).
L’istanza può essere presentata a partire da oggi, 10 febbraio 2021, e non oltre il 24 febbraio 2021.
Possono presentare la domanda i soggetti che non l’hanno fatto entro il termine del 13 agosto 2020 e che hanno sede legale in un Comune totalmente “montano” e in cui alla data del 31 gennaio 2020 fosse vigente uno stato di emergenza; il Comune in questione non deve inoltre essere inserito nella lista indicativa dei Comuni colpiti da eventi calamitosi di cui alle istruzioni per la compilazione dell’istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto, pubblicate dall’Agenzia delle Entrate in data 30 giugno 2020.
Nelle condizioni appena menzionate rientrano tutti i Comuni trentini, e quindi le associazioni ed enti non profit in possesso di Partita Iva (con data di inizio attività non successiva al 30 aprile 2020) aventi la sede legale sul territorio provinciale, che non abbiano già presentato la domanda entro il termine del 13 agosto 2020, possono ora presentare la domanda e ricevere il contributo.
Fra i requisiti, fermo restando il limite di 5 milioni di euro di ricavi annuali, non vi è quello del calo del fatturato fra i mesi di aprile 2020 e aprile 2019: anche in assenza di tale calo l’ente può quindi presentare la domanda, e gli sarà riconosciuto un contributo minimo di 2.000 euro.
Riassumendo: da oggi, e fino al 24 febbraio prossimo possono presentare la domanda le associazioni ed enti non profit aventi sede legale sul territorio provinciale, dotati di Partita Iva aperta prima del 30 aprile 2020, anche qualora non abbiano avuto un calo del fatturato fra i mesi di aprile 2019 e aprile 2020, sempre che non abbiano già presentato la domanda prima del 13 agosto 2020.
L’invio dell’istanza dovrà avvenire esclusivamente con modalità telematiche, mediante il servizio web disponibile nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet dell’Agenzia delle entrate. L’istanza può essere trasmessa anche avvalendosi di un intermediario abilitato (C.A.F. o commercialista).
Nell’apposita sezione del sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile visionare il modello di istanza e le istruzioni per la compilazione.
I contributi ricevuti in base al Decreto “Ristori” sono da restituire
Per quanto riguarda invece i contributi ricevuti sulla base del Decreto legge 137 del 2020 (Decreto “Ristori”), dei quali abbiamo parlato diffusamente nell’articolo “Attenzione ai contributi da restituire: criticità del Decreto Ristori”, dopo un’interlocuzione avuta con l’Agenzia delle Entrate è confermato che essi devono essere restituiti dalle organizzazioni che li hanno ricevuti, ad eccezione di quelle che abbiano avuto un calo del fatturato pari almeno a due terzi fra il mese di aprile 2020 e il mese di aprile 2019.
CSV Trentino si è attivato per presentare un’istanza di interpello all’Agenzia delle Entrate al fine di chiarire se il contributo possa essere restituito dagli enti senza che ciò dia luogo ad alcuna sanzione: sarebbe infatti davvero ingiustificabile, oltre che irragionevole, comminare anche una sanzione per un contributo che è stato ricevuto in automatico dagli enti senza la presentazione di alcuna istanza specifica.
In attesa della risposta dell’Agenzia delle Entrate, si ribadisce il consiglio di non utilizzare nel frattempo le somme relative a quel contributo.
Daniele Erler - CSV Trentino

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